Irini Kyriakou: Généalogies épiques. Les fonctions de la parenté et les femmes ancêtres dans la poésie épique grecque archaique (= Bd. 134), Berlin: De Gruyter 2020, XI + 363 S., 3 Farb-, 9 s/w-Abb., ISBN 978-3-11-065315-1, EUR 109,95
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Dedicato allo studio delle genealogie epiche, il volume di Irini Kyriakou muove, come denuncia la scelta del sottotitolo, su duplice binario: da un lato, l'individuazione delle funzioni assolte dalla presentazione dei vincoli di parentela nella narrazione poetica; dall'altro, l'indagine sul ruolo della componente femminile nell'articolazione di una genealogia. Prettamente linguistico e narratologico è l'approccio di analisi prescelto, delineato nella sezione introduttiva del lavoro (Prélude introductif: 11-21). Kyriakou si propone di analizzare la struttura di una genealogia mitica non soltanto dal punto di vista espressivo (esaminando cioè le modalità di enunciazione della genealogia all'interno della relativa cornice poetico-narrativa), ma anche da un punto di vista antropologico (tentando di determinare l'apporto reso alla costruzione di una memoria culturale e alla formazione di un'identità di gruppo). Strumenti euristici propri degli studi di genere (gender studies), in secondo luogo, vengono qui mutuati allo scopo di elaborare una casistica dei diversi nessi genealogici che abbiano al proprio vertice una componente femminile. La ricerca si articola in sei sezioni, cinque delle quali presentano un esame delle genealogie contenute in una singola opera (Iliade, Odissea, Teogonia, Catalogo delle Donne, Inni Omerici), mentre una sesta è dedicata allo studio di frammenti di cataloghi genealogici 'al femminile'.
La prima sezione prende in esame la struttura e le funzioni delle genealogie nell'Iliade (I. Nommer l'ancêtre: identités héroïques dans l'Iliade, 23-73). Kyriakou si sofferma inizialmente sulla funzione celebrativa assolta dalla genealogia che, insieme alla natura mortale dell'eroe omerico, concorre a connotare 'semanticamente' ogni personaggio epico - si parla in questo caso di isotopies sémantiques. Successivamente, dopo una classificazione dei diversi rapporti di parentela espressi nell'Iliade in relazione ad eroi/eroine, Kyriakou si interroga sulle ragioni che soggiacciono - o, per meglio dire, che possono soggiacere - all'enunciazione di una genealogia da parte del narratore esterno o all'illustrazione della genealogia (propria o altrui) da parte di un narratore interno. Un bilancio sull'uso delle genealogie nell'Iliade mostra come il richiamo alla parentela risponda generalmente ad un'esigenza informativa, più spesso legata al riconoscimento del prestigio di un personaggio o alla sua origine etnico-geografica.
La sezione dedicata all'Odissea (II. Les généalogies du retour: la parenté dans l'Odyssée, 75-114) si sovrappone largamente, per approccio al tema delle genealogie e strumenti di analisi adottati, alla precedente sezione dell'Iliade, pur giungendo a risultati di segno appena diverso. Malgrado una spiccata pluralità di punti di vista narrativi e il loro continuo alternarsi nello sviluppo del racconto, emerge tuttavia come tratto costante una maggiore inclinazione a delineare genealogie patrilineari, tese - come avviene anche nell'Iliade - a segnalare la nobiltà di natali di un eroe o di un'eroina, ovvero a dimostrare legami di parentela fra singoli personaggi. Il ricorso a genealogie per via femminile, d'altro canto, è assai meno frequente e, seppur spesso mirante ad assolvere alle medesime funzioni delle genealogie maschili, enfatizza più di queste ultime la trasmissione di qualità morali e intellettuali da una generazione all'altra.
Alle genealogie della Teogonia esiodea, componimento genealogico par excellence della letteratura greca, è dedicata la terza sezione (III. Généalogies divines dans la Théogonie d'Hésiode: 115-152). Kyriakou osserva come la costruzione dei nessi genealogici proceda, con poche eccezioni, dall'elemento femminile di uno stemma, riverberando in tal modo una precisa scelta narrativa che sottenderebbe il riconoscimento del ruolo sociale della donna nella società greca arcaica. Le genealogie esiodee, più in generale, sono inserite in una rete di rapporti fra stirpi divine che risultano fra loro interconnesse non solamente per puro e semplice legame genetico, ma spesso anche per affinità 'semantica'.
L'esame del Catalogo delle Donne, opera che più di altre investe il tema delle genealogie associato alle dinamiche di genere, è oggetto della quarta sezione del volume (IV. Quand nos ancêtres étaient des femmes. Références généalogiques dans le Catalogue des femmes: 153-207). A più riprese, Kyriakou mette in luce la centralità della figura femminile nello sviluppo narrativo, una centralità che non rappresenta tuttavia il necessario contraltare rispetto ad una genealogia maschile ad essa connessa, bensì il presupposto programmatico di un genere poetico vòlto ad esaltare l'elemento femminile e le qualità che ad esso la cultura e la società greca riconoscevano. Oggetto della celebrazione del poeta si trovavano perciò ad essere l'avvenenza esteriore delle eroine cantate, nonché la loro capacità di dar letteralmente vita a stirpi di eroi di buon nome, le cui gesta erano magnificate nell'epos. Nel Catalogo come altrove nella poesia catalogica, l'elemento femminile giungeva così a nobilitare una linea di discendenza, inserita in un più ampio panorama genealogico che interconnetteva l'uno con l'altro i più importanti gene eroici di Grecia.
La sezione che prende in esame la funzione delle genealogie negli Inni omerici è, nell'ambito dell'indagine di Kyriakou, quella di più limitata estensione, con una scelta di casi comprendente i soli inni Ad Apollo, Ad Hermes e A Demetra (V. La mère, le père et l'enfant: chanter la parenté dans les Hymnes homériques, 209-240). Questa parte dell'indagine tenta di riaffermare come, almeno nella ristretta selezione di inni considerati, l'appello all'elemento femminile di una genealogia sia funzionale ad enfatizzare il momento della nascita di una divinità, richiamando insieme ad esso anche il patrimonio di qualità innate che caratterizzano intimamente la personalità divina.
L'ultima parte del volume (VI. Les catalogues féminins ou les klea gynaikôn: 241-302) si compone di una serie di capitoli dedicati all'esame di cataloghi al femminile più o meno estesi, riprodotti rispettivamente nell'Iliade (libro XIV, catalogo delle amanti di Zeus: cap. 32), nell'Odissea (libro XI, catalogo delle eroine dell'Ade: cap. 33) e nella Teogonia (catalogo delle dee unite ai mortali in appendice al poema: cap. 35). Kyriakou tenta di lasciar emergere per confronto differenziale l'essenza di un genere letterario féminocentré strutturato in forma catalogica, le cui diverse fasi evolutive sono note per fragmenta grazie alle reliquie della sua espressione letteraria più compiuta (Il Catalogo delle Donne esiodeo), nonché ai passi dell'epos che ne recepiscono specialmente le caratteristiche contenutistiche e le strutture sintattiche. Ad una breve ricapitolazione (303-305), seguono la bibliografia (306-320), tre appendici (321-360) e gli indici (361-363).
Se, sotto il profilo storico e storico-letterario, il pur approfondito lavoro di Kyriakou non segna che limitati progressi nella ricerca sulle genealogie mitiche (e, del resto, come dichiara l'Autrice in sede introduttiva, non è questo l'obiettivo dell'indagine), nondimeno è nella riorganizzazione ragionata della documentazione disponibile e nell'opportuna rilettura del ruolo dei personaggi femminili nella tradizione epica che si colgono i principali pregi dello studio.
Claudio Biagetti